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Il libro di psicologia "Games People Play", e le sue influenze sui testi del Project

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HyperGamma
view post Posted on 16/12/2007, 11:47




Hello there!

Non tutti i fans di APP sanno che, per la canzone Games People Play, Eric si è ispirato a un libro di psicologia, sia per il titolo che per i contenuti. In realtà il libro ha ispirato non solo quella canzone ma gran parte dei testi di TTOAFC, e anche svariate linee di testo di altri album del Project.

Poichè me l'ha regalato una fan APP inglese, ho letto questo libro in lingua originale (e quindi con un po' di difficoltà, ma in compenso ho potuto individuare qualche frase che è finita nei testi di Eric). Ma è disponibile anche in edizione italiana, col titolo A che gioco giochiamo? (edito da Bompiani).

Si tratta del saggio più famoso dello psicologo Eric Berne, che ha ampliato il concetto freudiano degli stati di ego (cosciente, subcosciente) per analizzare le interazioni sociali cioè fra più individui. O meglio, per usare la terminologia di Berne, interazioni psicosociali, cioè fra un numero ristretto di individui, come ad esempio una coppia, due o più amici, un impiegato e il suo capo.. Comincerete già a capire la portata dell'influenza di questo libro sui testi di Eric (se scrivo senza il cognome intendo Woolfson, non Berne).. il quale aveva a casa una copia del libro perchè sua moglie è psicologa (che certamente poi riporterà Eric alle origini della psicanalisi quando lui sfornerà Freudiana).

Il saggio GPP era originariamente rivolto solo ai terapeuti, nell'ottica di una psicoanalisi ampliata che tenga conto non solo del soggetto ma anche delle sue interazioni con gli altri. Il che si può fare con terapia individuale, o meno: non a caso Berne è considerato uno dei fondatori della terapia di coppia e della terapia di gruppo. Tuttavia la comunità degli psicologi sembra essere divisa sul valore di questo libro. Certo è schematico e scritto con un certo "rigore scientifico" (uso le virgolette perchè a mio parere il "rigore" della psicologia non è certo quello delle scienze esatte, e talvolta nel libro ci sono salti logici che rendono la lettura difficoltosa). Ma ha il pregio di essere scritto perlopiù in un linguaggio familiare e accessibile a tutti, il che lo ha reso un best seller di "pop psychology" da 5 milioni di copie, per cui lo potete leggere tranquillamente, come l'ho letto io. Per questo inoltre ritengo di poterne fare un degno riassunto anche se non sono del campo.

Riassumo l'introduzione riportando subito una frase utile a capire anche la canzone GPP: Il problema eterno dell'essere umano è come strutturare le proprie ore da sveglio. In questo senso esistenziale, la funzione di tutta la vita sociale è di fornirsi reciproca assistenza in questo progetto. Berne classifica i modi in cui un individuo può occupare una data parte della propria vita/giornata, dal più banale al più complesso dal punto di vista psicosociale: attività individuali (incluso lavoro), rituali ("Buongiorno, come va?"), passatempi (cene e party per conoscere persone.. eh sì state pensando all'inizio dell'album Vulture Culture"?), e giochi, un caso molto meno banale e quindi quello su cui si concentra il libro.

Berne introduce il termine "giochi" usando deliberatamente una terminologia familiare, propria della cultura popolare, per riferirsi a conversazioni apparentemente innocue ma in realtà (a livello subconscio di uno o più partecipanti) con secondi fini generalmente egoistici ed aggressivi. In sostanza si tratta dell'atto di giocare con la propria vita o con i sentimenti degli altri, più o meno inconsapevolmente. Queste conversazioni, se analizzate con freddezza dall'esterno (dall'analista o anche da un acuto osservatore o partecipante), si svolgono con ruoli e regole sottintese ma ben precise (per questo Berne usa il termine "gioco"): quando un gioco si ripete cambiano gli argomenti superficiali, o anche gli interpreti, ma ruoli e regole sono sempre gli stessi.

Alla prossima puntata (sempre in questo topic), in cui parlo dei rischi dei "giochi" e faccio alcuni esempi di "giochi".. nella terza e ultima troverete anche un elenco di frasi di testi del Project influenzate dal libro GPP.

Edited by HyperGamma - 19/12/2007, 05:45
 
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Alessandro Dreamer
view post Posted on 17/12/2007, 08:01




Molto interessante ;)
Non vedo l'ora di leggere la seconda e la terza parte !
 
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HyperGamma
view post Posted on 17/12/2007, 09:35




Seconda parte del mio riassunto del libro "Games People Play": esempi di "giochi", e come liberarsi dai "giochi".

Gran parte del libro è un elenco di "giochi" organizzati in vari capitoli. Per ogni capitolo citerò un esempio, cercando di riassumere in una riga quello che in realtà sul libro occupa varie pagine.

Giochi di vita: Es.: "Alcolizzato" ovvero "mi drogo con lo scopo subconscio di smettere, in modo da ottenere riconoscenza da qualcuno che mi ama".

Giochi di matrimonio (e famiglia): Es.: "Damned if you do, damned if you don't" (eheh ricorda qualcosa?). Della serie "qualsiasi cosa fai sbagli sempre". Scopo subconscio: rompere le palle.

Giochi da party (quando si dovrebbero fare i "passatempi"): Es.: "Magagna": autocommiserarsi allo scopo subconscio di rassicurare il proprio ruolo di perdente.

Giochi sessuali: Es.: "Rapo", che tradurrei "Tira e molla": Sedurre e mollare, per provocare sconforto, o addirittura per accusare l'altro di violenza allo scopo di farlo sentire in colpa.

Giochi da criminale: Es.: "Where do you get out from here" (somiglia al verso iniziale di GPP): un galeotto (o un paziente di un ospedale) dice di voler uscire ma in realtà l'ego bambino vuole rimanere dentro perchè ha paura di uscire (Inside Looking Out fu ispirato alla leggenda di una giovane principessa prigioniera di una torre).

Giochi da sala da colloquio, ie quando l'analista invece di fare il suo lavoro fa più o meno inconsapevolmente i propri comodi (forse di parziale ispirazione a "Sects therapy"). Questo capitolo mi è risultato incomprensibile, forse perchè non sono del campo.

Giochi buoni: ancora conversazioni dettate da regole non dette, ma per fare del bene (pochi).

La reazione che io ho avuto leggendo questi "giochi", e riconoscendoli attorno a me sotto il naso, è di orrore per la natura umana, d'altra parte quando li vedi dall'esterno stai veramente on "higher ground".

Quando uno dei partecipanti si rifiuta di stare a un "gioco" (e tipicamente lo fa violando una regola, ovvero effettuando una mossa illegale) si ha un esito drammatico che va dall'interruzione della conversazione sino a casi estremi quali criminalità, suicidio, schizofrenia e alcolismo (Berne cita anche la dipendenza dal gioco d'azzardo ma solo come un caso particolare). Il libro sembra un po' esagerato, ma si deve tenere conto che è stato scritto in un un paese (USA) che in quel momento ('64) si trovava in un particolare stato di benessere economico, per cui la psicoterapia, individuale o di gruppo, era piuttosto comune, perchè la gente di mezza età spesso non aveva altro da fare che andare in terapia, e fare con amici/parenti molti "giochi" o, per dirla semplice, rompere i coglioni.

L'unico modo per difendersi da un "gioco" è riconoscerlo e, in quel momento, semplicemente abbandonarlo. Il libro ti insegna a riconoscere quando qualcuno apre con te un "gioco" subdolo, nel qual caso la cosa migliore è interrompere subito la conversazione con un "scusa ora ho da fare" (o, per aggiungere un equivalente moderno, se ciò dovesse capitare sul web, qualcosa tipo "grazie per il tuo messaggio") stroncando sul nascere quelle che sarebbero altrimenti lunghe conversazioni che farebbero solo sprecare tempo ed energie.

Berne spiega che ci si libera definitivamente dai "giochi" svolgendo le attività di cui essi sono i cattivi sostituti: le proprie attività e l'intimità ossia l'amore (sempre che sia sincero, naturalmente). Io interpreterei qui "amore" in senso lato come d'uso in Inglese, nel senso di condividere attività sane in armonia con gli altri, e per tracciare ulteriori connessioni erichiane e fugare i malintesi sul termine "giochi", proporrei come esempi la musica in gruppo, i giochi in senso convenzionale (anche a carte, ma senza scommetterci tanti soldi naturalmente!), o anche il teatro o un gioco di ruolo (dove si intepretano personaggi, ma lo si fa per finzione e per divertirsi insieme, non per farsi del male), che, a proposito, è una categoria di giochi che fu parzialmente ispirata dalla terapia di gruppo, con il che torniamo a Berne! In breve, sostituire i "giochi" cattivi con giochi buoni.

In definitiva il doppio piano di lettura gioco/vita di TTOAFC è palesemente ispirato al libro, anche se EW punta l'attenzione sul gioco d'azzardo e sulla metafora di quest'ultimo per indicare i rischi che corriamo nella vita: uno può perdere tutto non solo perchè ha scommesso tutto sul numero sbagliato, ma anche perchè ha scommesso tutto sull'attività, sulla persona, o sulla scelta sbagliata. La metafora diviene del tutto palese nel musical Gambler, che riprende TTOAFC e contiene canzoni inedite. Gli esempi più importanti nella prossima e ultima puntata.

Edited by HyperGamma - 19/12/2007, 05:53
 
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Alessandro Dreamer
view post Posted on 18/12/2007, 02:14




Sempre più interessante ! :B):
 
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Redman100
view post Posted on 18/12/2007, 20:53




Complimenti HyperGamma! ;)

Il libro l'ho letto anch'io qualche anno fa e l'ho sempre trovato molto interessante.
Naturalmente quoto pienamente quanto hai scritto riguardo i riferimenti con TTOAFC...

Bravo! :)

Corrado
 
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HyperGamma
view post Posted on 19/12/2007, 05:10




Hey Redman, felice che anche tu abbia letto il libro e ti sia piaciuto! Da uno con l'icona di Freudiana dovevo aspettarmelo. ;)
OK folks! Se avete letto le prime due parti, arriva la ricompensa: siete ferrati per vedere i testi di Eric con nuovi occhi.

Terza parte del mio riassunto del libro "Games People Play" appendice: le influenze sui testi di Eric.

Le influenze in questione sembrano cominciare con Eve. In quel periodo il Project si era già trasferito a Monaco/Montecarlo (causa le alte tasse imposte ai ricchi della Tatcher), per cui le influenze del libro si incrociano con quelle del gioco d'azzardo, determinando il doppio piano di lettura gioco/vita che troveremo in tutti gli album seguenti fino a Vulture Culture - specialmente in TTOAFC:

EVE
I'd rather be a man: Preferisco essere un uomo che recitare un ruolo come fai tu.
Winding me up: Allora, era solo un gioco, lei era solo un numero, ma avevo capito male.
Damned if I do: Dannato se lo faccio, dannato se non lo faccio, ma ti amo.
Don't hold back: A volte vinci, a volte perdi, alcuni ti faranno soffrire.

THE TURN OF A FRIENDLY CARD (e GAMBLER)
Maybe a Price to Pay: Qualcosa di malvagio si sta impadronendo della mia anima. [...] Oggi qualcosa non funziona in questa casa. Qualcosa sta accadendo, e forse ci sarà un prezzo da pagare.
Games People Play: Dove andiamo da qui adesso che abbiamo cresciuto i nostri figli? E come trascorreremo il tempo sapendo che non importa a nessuno? [...] (Ritornello) I giochi della gente, li accetti o li rifiuti. Le cose che dicono, non le prendi per quelle che sono. I giochi che fa la gente, nel mezzo della notte.
The Turn Of A Friendly Card: E pensano che [giocando] renderanno la loro vita più facile, perchè Dio sa sin d'ora che è stata dura, ma il gioco non finisce quando il tuo mondo intero dipende dalla svolta/giro/turno di una carta favorevole.
Nothing left to lose: Hai dato il meglio di te stesso. Hai solo una vita da vivere. Hai combattuto così duramente da sembrare uno schiavo. Ma dopo tutto ciò che hai dato non c'era rimasto nulla da salvare.
Green light means danger (dal musical Gambler) (inizio): In un luogo[...] dove le facce sono grigie e vivono solo per giocare. Non vedrai alcuna luce nei loro occhi.

EYE IN THE SKY
Eye In The Sky: Io sono colui che impone le regole affrontando persone sprovvedute. Posso imbrogliarti anche bendato. E non ho bisogno di vedere altro per sapere che posso leggere la tua mente, mentre ti guardo. NB: Uno dei testi più inquietanti per una delle canzoni più popolari. Ovviamente ci sono anche molti altri piani di lettura, come accade spesso per i testi di Eric: la ripresa della fantascienza di I Robot e ora la fede che apre la strada ad Ammonia Avenue e Gaudì, e la politica che porterà a Vulture Culture.
You're Gonna Get Your Fingers Burned: Se io mi sbaglio e tu hai ragione, allora illuminerò di confusione la tua oscurità. Mi chiedi perchè, non lo so. Mi chiedi perchè e ti dico che forse stai giocando col fuoco.
Step by Step: Prima o poi perderò perchè sto sprecando il mio tempo.
La connessione di EitS col gioco d'azzardo è stata confermata da Eric sui commenti agli album sul sito ufficiale del Project.
Ulteriore connessione TTOAFC-EITS: un titolo provvisorio di TTOAFC era "Game players of Titan", dall'omonimo romanzo fantapolitico di Philip. K. Dick che parla di giochi di potere connessi a sistemi di controllo. Queste tematiche, assieme all'idea di ispirare il titolo di un album a quello di un romanzo dickiano, sopravviveranno in EITS.

AMMONIA AVENUE
Prime Time: Ma tutte le mani che gioco vanno bene. E ogni mossa che faccio sembra essere vincente. Questa notte sarà la mia svolta / giro (di carta).
One Good Reason: Dammi una buona ragione per la quale dovrei ascoltarti. [...] Sotto il tuo potere non vi è luogo in cui nascondersi. [...] Continuo a commettere lo stesso errore. Nessuna vittoria, nè sconfitta, concessione o presa. Sto solo partecipando ad un gioco semplice e non voglio continuare a chiederti continuamente... una buona ragione per la quale dovrei ascoltarti..
Don't Answer Me: Non rispondermi, non squarciare il silenzio, non farmi vincere.
You Don't Believe: La mia partita, secondo le tue indicazioni.

VULTURE CULTURE
Let's talk about me: Parliamo di me, per un minuto. Sono io quello quello che sta perdendo (NB: "losing out" ha lo stesso significato di "losing" ("perdere") ma è solitamente usato col significato di perdere nel contesto delle partite).
Sooner or later: Tutte le balle che diciamo nei giochi che giochiamo, e più ci penso su più è difficile rimanere [con te] [...] Poco a poco sto scoprendo la verità dietro i tuoi occhi.
Naturalmente, come anticipato in EitS, in questo album si aggiunge il piano di lettura della politica. Anche fra due uomini politici (o i rispettivi Stati) si possono fare "giochi".. molto pericolosi! Alan ha imparato bene la lezione da Eric in "We play the game".

Naturalmente questi sono degli esempi, non escludo che possiate trovarne altri!

Curioso che con Stereotomy l'abbandono del pop (per ritornare al progressive rock) sia stato accompagnato dall'abbandono della tematica dei giochi. Ma non passerà molto prima che Eric ritorni sulla psicologia, questa volta alle origini, e in grande stile con FREUDIANA.

Until the next time!

Edited by HyperGamma - 19/12/2007, 06:49
 
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Redman100
view post Posted on 19/12/2007, 07:09




Grande Giorgio! :D

Bellissimo "trattato" sui pezzi di Eric, davvero interessante.

Complimentoni ancora per la tua profonda conoscenza su tutto ciò che riguarda gli APP (e non solo su quello...) :)

Siamo pochi ma decisamente buoni, vedo... :B): :lol:

Corrado

PS: Riguardo Freudiana, hai centrato in pieno: è il mio Album preferito!
Testi bellissimi e brani fatti su misura... meglio di così!!
 
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HyperGamma
view post Posted on 22/12/2007, 08:13




Grazie mille, Corrado!
 
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LucaP98
view post Posted on 21/1/2010, 21:04




Molto interessante!
 
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8 replies since 16/12/2007, 11:47   993 views
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