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| Guarda, sono nelle tue stesse condizioni: anch'io, quando ho interrogato 100 persone, mi sono arrivati agli orecchi 100 diversi metodi, ed ognuno strasicurissimo che il proprio fosse il migliore di tutti gli altri. Beh, che dire... Naturalmente, il vinile richiede una cura molto più particolareggiata rispetto al cd, ma non esagererei neppure. Io stesso, quando ho voglia di sentire un disco, lo prendo e lo fischio sul piatto, senza tante storie. Sembra incredibile, ma il più delle volte, più ci stai attento, e più combini guai. Ora, certo non per questo si deve prendere il vinile in mano e pienarlo di ditate, o sbatacchiarci senza alcun riguardo la puntina sopra, ma direi che sono anche superflui (se non proprio inutili) tanti super-mega accorgimenti che gli "esperti" (o presunti tali) consiglierebbero. Penso proprio che se dico come tolgo la polvere io, mi radiate dall'albo degli ascoltatori di vinile. Eppure è proprio così: la polvere, io la tolgo passando il polpastrello del dito sopra l'incisione! Per inciso (scusate il gioco di parole!), non lo passo dove c'è l'impronta digitale -altrimenti ci lascerei inesorabilmente la classica ditata-, ma di "taglio", con la parte laterale del dito. Viene via la polvere che è un piacere. Molte volte, strisciandoci sopra un pulisci dischi, la polvere non viene via ma si sospinge proprio dentro ai solchi. Questo per la mia esperienza. Va da sè, che se trovo un disco in condizioni pietose, lo metto sotto la cannella dell'acqua corrente. Una buona dose di acqua abbondante e dopo rapida asciugatura con un fazzoletto. Di norma, al primo ascolto si sente frusciare parecchio, ma quando l'acqua si asciuga perfettamente fra i solchi, i disturbi spariscono quasi totalmente (ammesso ovviamente che non presenti graffi in profondità: quelli, ahimè, se ci sono ci restano!).
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