| Che fighe foto di Moog in questo topic! Quando i synth erano giganti e si attaccavano mille cavi. Ricordi da bimbo... mio pa' che comprava tanti dischi (anche se non del Project purtroppo) ne aveva uno col moog per strumento principale, aveva il moog in copertina.
Concordo con tutto quanto ho letto in questo topic e aggiungo: piccola storia delle tastiere elettroniche con riferimenti al Project:
fine 60 circa: Organo Hammond. Usato molto da Deep Purple, Pink Floyd.. ma, il che è curioso visto che Alan usava di tutto, MAI usato dal Project (solo oggi torna nei live, accompagnando l'assolo di Prime Time).
70-80 circa: synth analogici (come il moog): prima di tutto selezionavi la forma d'onda base ad alta frequenza: sinusoide, triangolare, dente di sega o quadra, corrispondenti a timbri tipicamenrte elettronici ma vagamente simili rispettivamente a flauto, clarinetto, tromba e pianoforte; alta frequenza nel senso che la forma d'onda va su e giù tipo 400 volte al secondo, non senti il volume andare su e giù ma il suono stesso, e la forma d'onda determina appunto il timbro. Poi si poteva elaborare il suono a bassa frequenza (cioè stabilire come cambia "lentamente" nel tempo) con un oscillatore (vibrato) o inviluppo (cioè stabilendo la forma, per esempio con attacco dolce tipo un flauto o con volume che scende giù nel tempo tipo un piano), talvolta c'era anche un inviluppo per la brillantezza. Poi naturalmente potevi sovrapporre più suoni per farne uno più complicato (sintesi addittiva). Il moog è complesso ma i principi sono questi. Io avevo un synth analogico, ci tiravo fuori varie cose, pesino una scorreggia con diarrea. Esempio tipico del Project: tutti i synth usati in "I Robot". Il Projectron (x es. il tappeto simile a voci bianche sulle strofe di Breakdown) era uno strumento formato da tanti registratori, un anticipo analogico della tecnologia di campionamento digitale (v. sotto): campionava un suono reale, nell'esempio di breakdown mi sembra fosse la voce della moglie di Alan.
Dopo IR (dal 78) Alan deve aver capito che i synth analogici sarebbero stati datati e ha preferito usare come tastiere per lo più piani elettrici, che sn basati su piastrine di metallo percosse e amplificate da pickup tipo chitarra elettrica - esempi tipici il Fender Rhodes (I wouldnt want to be like u) e il Wurlitzer (EitS), ma i piani elettrici NON sono synth. Oggi non li producono più.
80 circa: il fairlight (Sirius e Mammagamma). Pioniere del campionamento digitale (v sotto)
85-90: Yamaha DX7. Un modello unico. Faceva sintesi a modulazione di frequenza. Basato solo su sinusoidi. Ogni sinusoide modulava in frequenza un'altra sinusoide e così via. Fino a una decina di sinusodi che si modulavano a vicenda per fare un suono, e si speficicava un complesso schema logico di come interagivano. Fare un suono col DX7 era veramente creativo. Ma i suoni che venivano fuori in realtà non avevano uno spettro troppo ampio. Il DX7 era specializzato in suoni che facevano "tin".. esempi: usato pesantemente in Stereotomy, all'inizio di Beaujolais, synthbass Where's the walrus.. Faceva anche un'imitazione elettronica del piano elettrico (esempio: sovrapposto al piano all'inizio della Sagrada).
90: vengono fuori i PCM ossia campionamento digitale. La tecnologia base è la stessa del CD: in fabbrica (o anche l'utente in molte tastiere specie quelle più recenti e i programmi per pc) si campiona un suono, ie lo si digitalizza, è come metterlo su CD. Nella tastiera ci sn tanti campioni fra cui scegliere. Le possibilità sono molto più ampie che negli analogici perchè non sei costretto alle 4 forme d'onda che dicevo - che puoi pure fare, perchè basta averne i campioni. Ma se usi campioni realistici ottieni suoni molto più belli e vari. L'elaborazione di bassa frequenza e la sintesi addittiva avvengono come sugli analogici. Gran parte dei synth di oggi sono digitali. I primi erano il Roland D50 che faceva 4 suoni digitali e poi li miscelavi insieme con un joystick. E il Korg M1 che io ho. Che contiene anche effetti finali quali riverberi, eco, chorus.. Esempio: gran parte dei synth di Freudiana, come le trombe synth all'inizio e i tappeti fluttuanti di Upper Me.
2000: epoca di revival. I PC simulano ovviamente i synth digitali ma consentono anche elaborazioni mai viste prima (A Valid Path). Le tastiere sul mercato sono ancora in gran parte digitali. ma escono anche synth analogici o semianalogici perchè qualcuno trova che le sfumature analogiche sono diverse.. specie nella techno ma non solo.. inoltre è fico e pratico avere i pomoletti alla moog.
Se eri tu quello che su un altro topic chiedeva cosa comprare, il consiglio rimane lo stesso: con una tastiera digitale o anche il PC stai a posto, perchè entrambi hanno anche la possibilità del sequencer (versione midi di registratore multitraccia). Se usi il PC devi avere almeno un buon programma. Io preferisco una bella tastiera come una volta, usando sul PC eventualmente un programma di sequencer o un registratore audio multitraccia. Ma un synth analogico non comprarlo se è l'unica cosa che compri: è limitato a quei suoni là di solito non ha sequencer, è un oggetto per professionisti.
Lascio ad altri correggermi se qua e là ho cappellato.
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